Mandato
Nascimbeni interpreta come mandato divino
l’invito del suo vescovo, monsignor Bartolomeo Bacilieri,
allora coadiutore del cardinale Luigi di Canossa,
a farsi da sé le suore.
Nascimbeni “… presentatosi a Mons. Bacilieri si sentì dire:
«Se nissuni ve le dà fevele vu come volì».
Il fiat fu efficace. Alla protesta d’insufficienza del parroco,
il vescovo replicò che coltivasse le buone giovani del paese,
poi le mandasse a Verona per la formazione,
quindi le ritirasse e il convento sarebbe fatto.
Nascimbeni tornò a Castelletto deciso a mettersi all’opera.